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Architettura per la memoria: il progetto di Basovizza

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Sep

Architettura per la memoria: il progetto di Basovizza

“Un intervento che ha richiesto particolare sensibilità nel coniugare architettura contemporanea e rispetto per la memoria storica”, così viene descritto il progetto di realizzazione del Sacrario della Foiba di Basovizza. Un cantiere che ha dimostrato come competenza tecnica e consapevolezza del valore commemorativo possano dare vita a un luogo di riflessione dedicato alla memoria collettiva.

Il sito: un luogo di memoria nel Carso triestino

La Foiba di Basovizza rappresenta un sito di particolare rilevanza storica nel territorio carsico triestino. Dichiarata Monumento Nazionale l’11 settembre 1992, l’area conserva la memoria di eventi tragici del maggio 1945. Il pozzo minerario originale, scavato all’inizio del XX secolo dalla società boema Škoda per l’estrazione del carbone e successivamente abbandonato per improduttività, era già stato riconosciuto nel 1980 dal Ministero dei Beni Culturali come sito di interesse particolarmente importante.

 

La natura del luogo richiedeva un approccio progettuale che rispettasse la sacralità del sito e al contempo creasse spazi adeguati per la commemorazione e la documentazione storica.

Il progetto del 2005: architettura per la memoria

Nel 2005, il governo ha stanziato i fondi per la riqualificazione del sito, affidando il progetto all’architetto Ennio Cervi in collaborazione con lo scultore Livio Schiozzi. L’incarico per la realizzazione è stato assegnato a Innocente & Stipanovich, che ha dovuto confrontarsi con le complessità tecniche di un intervento in un contesto tanto delicato quanto simbolicamente significativo.

Il progetto prevedeva la creazione di un Sacrario che integrasse elementi architettonici, artistici e funzionali: un Centro di Documentazione per ospitare materiali storici e didattici, la sistemazione dell’area circostante e l’integrazione di un’opera scultorea commemorativa.

Quattordici mesi di cantiere: tecnica e rispetto

 

I lavori, iniziati il 28 novembre 2005, hanno richiesto un approccio multidisciplinare che tenesse conto sia delle esigenze tecniche sia della natura commemorativa dell’intervento. La sistemazione del terreno di sedime dell’intero comprensorio ha comportato la redistribuzione dei monumenti esistenti e la creazione di nuove infrastrutture nel pieno rispetto del carattere del luogo.

 

La scelta dei materiali ha privilegiato la pietra carsica locale, utilizzando materiali provenienti dagli scavi della Grande viabilità triestina. I muri a secco per le recinzioni e la pavimentazione dell’area sono stati realizzati con questa pietra, creando un dialogo armonioso con il paesaggio circostante.

 

Il Centro di Documentazione è stato concepito come un edificio di servizio discreto ma funzionale. La costruzione presenta paramento esterno e interno in pietra a secco, copertura in legno con rivestimento in rame e serramenti metallici. Le due casupole sono state posizionate a debita distanza dalla foiba per garantire il rispetto del sito commemorativo pur offrendo spazi adeguati per le attività documentali.

 

L’elemento più distintivo del progetto è l’opera scultorea di Livio Schiozzi: una croce in ferro cor-ten che sovrasta la copertura del pozzo, recuperata dal monumento precedente e integrata con nuove realizzazioni in pietra. Lo scultore ha progettato un’impalcatura metallica che richiama simbolicamente un argano, elemento che allude alla funzione originaria mineraria del sito e al suo successivo utilizzo.

 

L’impianto di illuminazione del comprensorio è stato progettato per valorizzare gli elementi architettonici e artistici nelle ore serali, creando un’atmosfera raccolta e rispettosa del carattere commemorativo del luogo.

Un luogo di memoria per la comunità

 

Il completamento dei lavori nel gennaio 2007 ha permesso l’inaugurazione del Sacrario il 10 febbraio 2007, in occasione del Giorno del Ricordo. La cerimonia, alla presenza del Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Riccardo Illy, del commissario di Governo e prefetto di Trieste Giovanni Balsamo, del sindaco Roberto Dipiazza e di altre autorità, ha sancito la consegna alla comunità di un luogo dedicato alla memoria e alla riflessione.

Il Centro di Documentazione, aperto nel 2008 e gestito dalla Lega Nazionale in collaborazione con il Comune di Trieste, accoglie visitatori tutto l’anno con materiali storici e didattici. La struttura rappresenta un punto di riferimento per la comprensione degli eventi storici e per l’educazione delle nuove generazioni.

 

L’intervento ha dimostrato come l’architettura possa servire la memoria collettiva attraverso soluzioni tecniche appropriate e scelte progettuali rispettose. L’uso della pietra carsica locale, l’integrazione dell’arte contemporanea e la creazione di spazi funzionali hanno dato vita a un memoriale che coniuga dignità commemorativa e qualità architettonica.

Il Sacrario della Foiba di Basovizza continua oggi a svolgere la sua funzione di luogo di memoria, testimoniando come competenza tecnica e sensibilità storica possano collaborare nella realizzazione di opere destinate a conservare e trasmettere la memoria collettiva.

 

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