
Palazzo Soranzo: quando l'architettura rinascimentale sfida le maree
Palazzo Soranzo: quando l'architettura rinascimentale sfida le mare
Un gioiello cinquecentesco a Murano dove ingegneria lagunare e arte si fondono in un equilibrio che ha resistito a cinque secoli di acqua alta
Affacciato su Fondamenta Colleoni, nel cuore pulsante di Murano, Palazzo Soranzo rappresenta un paradigma dell’architettura rinascimentale veneziana applicata al contesto insulare. Questo edificio cinquecentesco non è solo un elemento distintivo del paesaggio muranese, ma una testimonianza straordinaria di come l’ingegneria lagunare abbia saputo creare bellezza duratura sfidando un ambiente naturale unico al mondo.
I Soranzo: una dinastia al servizio della Serenissima
La famiglia Soranzo apparteneva al patriziato più antico di Venezia, discendente dalla gens Superantia di Roma e annoverata tra le ventiquattro famiglie fondatrici della città lagunare. Con sedici Procuratori di San Marco e il celebre doge Giovanni Soranzo (1312-1328), vincitore dei Genovesi a Caffa, questa casata incarnava il potere e il prestigio della Repubblica.
Il palazzo muranese, commissionato nel XVI secolo, doveva rappresentare non solo la ricchezza familiare ma anche la capacità veneziana di costruire architetture monumentali in un ambiente ostile, dove l’acqua è contemporaneamente fondamento e minaccia.
Una sfida ingegneristica senza tempo
La costruzione di Palazzo Soranzo ha richiesto soluzioni tecniche che ancora oggi stupiscono per la loro efficacia. Il sistema di fondazioni palafittate, caratteristico dell’architettura lagunare, doveva sostenere una struttura di 430 metri quadri sviluppata su tre piani, garantendo stabilità in un terreno instabile e soggetto a continue variazioni del livello dell’acqua.
Le spesse murature in mattoni e gli archi in pietra d’Istria che sostengono i solai lignei rappresentano un esempio magistrale di ingegneria strutturale pre-moderna. Queste soluzioni hanno permesso all’edificio di resistere non solo al peso del tempo, ma anche all’azione erosiva dell’acqua salmastra e alle sollecitazioni delle maree.
L’umidità di risalita, nemico invisibile ma costante degli edifici veneziani, fu affrontata con soluzioni sofisticate per l’epoca. I costruttori cinquecenteschi utilizzarono malte idrauliche a base di calce e cocciopesto, resistenti all’acqua salmastra, e rivestirono il piano terra con pietra d’Istria, materiale naturalmente poco poroso che fungeva da barriera contro la risalita capillare. L’elevazione del piano nobile non era solo prestigio sociale ma strategia per allontanare gli ambienti principali dalla zona più umida. Soluzioni “passive” che anticipavano di secoli i moderni principi di gestione dell’umidità negli edifici storici.
Un dialogo tra gotico e rinascimento
La facciata di Palazzo Soranzo racconta una storia architettonica complessa. La simmetria rispetto all’asse centrale, tipicamente rinascimentale, si sposa con elementi gotici come la quadrifora al piano nobile, creando un linguaggio ibrido che caratterizza molti palazzi veneziani del Cinquecento.
Il rivestimento in lastre di pietra d’Istria del piano terra, materiale simbolo dell’architettura veneziana, dialoga con la copertura a padiglione dotata di un suggestivo abbaino centrale con finestre gotiche trilobate. Questa fusione stilistica non è casualità ma scelta consapevole: rappresenta la continuità tra la tradizione gotica veneziana e le innovazioni rinascimentali, un ponte tra passato glorioso e modernità cinquecentesca.
Il soggiorno di Ugo Foscolo e la memoria letteraria
Palazzo Soranzo vanta un illustre inquilino nella sua storia: Ugo Foscolo, il grande poeta neoclassico, visse per un periodo tra queste mura. Questo legame con la letteratura italiana ha segnato profondamente l’identità dell’edificio, tanto che quando fu trasformato in istituto scolastico, la scuola elementare venne intitolata proprio al poeta.
Per generazioni di muranesi, fino al 2016, “andare alla Foscolo” significava entrare in un luogo dove storia, arte e educazione si fondevano, creando un legame profondo tra patrimonio architettonico e identità comunitaria.
Il restauro conservativo 2022-2024: tecnologia al servizio della storia
L’intervento di restauro da 2,7 milioni di euro, completato nel 2024, ha rappresentato una sfida tecnica complessa che ha richiesto un dialogo costante tra tecniche tradizionali e innovazioni contemporanee.
Il consolidamento statico ha dovuto rispettare l’integrità strutturale originale introducendo rinforzi invisibili ma efficaci. L’applicazione di guaine impermeabilizzanti moderne ha finalmente risolto i problemi di infiltrazione che affliggevano l’edificio da secoli, mentre il sistema AERtetto ha migliorato le prestazioni energetiche senza alterare l’aspetto storico della copertura.
L’eliminazione delle barriere architettoniche attraverso l’installazione di un elevatore rappresenta un esempio virtuoso di come l’accessibilità contemporanea possa integrarsi con il rispetto del patrimonio storico. I nuovi impianti di climatizzazione e la riqualificazione dei sottoservizi hanno trasformato un edificio del Cinquecento in uno spazio perfettamente funzionale per il XXI secolo.
Una vittoria della comunità
Quando nel 2019 il Comune di Venezia inserì Palazzo Soranzo nel Piano delle Alienazioni, la comunità muranese si mobilitò con determinazione. Le 5.000 firme raccolte, su iniziativa del professor Antonio Trampus dell’Università Ca’ Foscari, non furono solo numeri ma voce di una comunità che riconosceva nell’edificio un pezzo della propria identità.
Questa mobilitazione ha trasformato Palazzo Soranzo in simbolo di come il patrimonio architettonico appartenga prima di tutto alla comunità che lo vive quotidianamente.
Palazzo Soranzo oggi: un modello di rigenerazione urbana
Oggi l’edificio ospita al piano terra servizi pubblici essenziali come la Polizia Locale e l’Anagrafe, mentre il piano nobile accoglie mostre temporanee, attività di aggregazione e sedi di associazioni locali. Questa polifunzionalità non è casualità ma scelta strategica: trasformare un monumento in luogo vivo, dove la bellezza del passato serve le necessità del presente.
Per chi visita Murano alla scoperta del suo patrimonio rinascimentale, Palazzo Soranzo offre una lezione unica: come cinque secoli di storia possano continuare a generare vita comunitaria e identità culturale.
Costuire uniti per preservare la bellezza.